L’itinerario N-Uovo gioca con le parole e con i mestieri e fa riferimento all’uovo, elemento dalla forma primordiale presente nell’arte, dall’antichità al contemporaneo, riprodotto nel corso dei millenni con tutti i materiali che sono propri del mondo dell’arte e dell’artigianato. Infatti N-Uovo esplora il ciclo di vita dei manufatti artistici che adornano gli individui e gli spazi urbani, tramite un percorso che consente di immergersi fra le tecniche, i processi e i protagonisti delle arti applicate cittadine. Oggetti ideati, modellati, esposti, indossati, donati, perduti, ritrovati e restituiti a nuova vita scandiscono un itinerario che annoda antico e contemporaneo, arti applicate e cultura della moda, antiche tecniche di trattamento artistico della materia e processi sperimentali di realizzazione. 

N-Uovo si snoda in lunghi tragitti fra le tappe, che alternano luoghi entro e fuori l’antica cinta muraria, inducono a perdersi fra i vicoli e ad attraversare la quotidianità più autentica dei quartieri cittadini, dove si progetta, si sperimenta, si condivide. Ecco perché, in alternativa al percorso pedonale, si suggerisce di partire da Dynamo - la Velostazione di Bologna, dedicata alle biciclette e ai loro cultori; questa è la tappa numero zero dell’itinerario, finalizzata all’eventuale noleggio di biciclette e alla visita di uno spazio molto particolare, posto sotto la scalinata monumentale del Pincio che dà acceso alla Montagnola, il maggiore parco pubblico del centro storico; a due passi dalla Stazione Centrale e dall’Autostazione dei bus di linea, la Velostazione, oltre che per il noleggio bici, si offre come luogo di aggregazione dotato di un’area relax con wi-fi e di deposito bagagli, un luogo che spesso ospita interessanti eventi musicali, mostre ed esposizioni. 

Dalla Velostazione, in bicicletta o passeggiando, il percorso di scoperta inizia con una prima tappa alla Rilegatoria di Stefano Orpelli: il profumo della carta, del filo, della colla e del tessuto, ossia il profumo dei libri sarà il tesoro più prezioso che porterete con voi dopo avere osservato come mani esperte, utilizzando un vecchio telaio e il filo di cotone, nodo dopo nodo, ricostruiscono ciò che il tempo ha rovinato, ridando nuova vita ad ogni libro oppure scegliendo una veste nuova e personalizzata per le vostre fotografie, per i manoscritti a voi cari o anche semplicemente per le ricette della nonna. 

La seconda tappa ci porta in un luogo inconsueto e sorprendente, dalle mille voci e dai mille suoni, il Museo Pelagalli, uno spazio a cui l’appellativo di ‘museo’ si adatta solo se reinterpretato con la dovuta vivacità, un luogo che ospita oltre duemila oggetti, tutti originali e funzionanti, attraverso i quali si rivive la storia della moderna comunicazione, illustrata da chi con grande competenza e passione ha realizzato quest’operazione di narrazione tecnologica. Una visita memorabile, che è preferibile prenotare. 

La terza tappa, percorrendo un tratto urbano dello storico portico di via Saragozza – quello che conduce sul colle della Guardia al celebre Santuario della Madonna di San Luca attraverso l’Arco del Meloncello – è rappresentata dal laboratorio di Francesca Girotti, restauratrice di opere d’arte, dove i materiali e le tecniche artistiche antiche di scultura, dipinti e cornici incontrano l’originale progetto artistico contemporaneo di Sara Paglia, che integra la fotografia con sperimentazioni su materiali e tecniche pittoriche applicate. Lasciato il laboratorio di restauro, il tragitto che riporta dentro la cinta muraria è particolarmente ricco di incantevoli scorci e consente di capire più intimamente il carattere della città, fino a giungere all’Archiginnasio, forse il vero cuore pulsante di Bologna, prima sede unitaria della più antica Università degli Studi del mondo occidentale, fondata nel 1088 e qui riunita in tutte le sue discipline nel 1563.

La quarta tappa del percorso è proprio l’Archiginnasio, che ospita al suo interno un bookshop in cui sono esposti i gioielli di Giovanna Roberta Pisanu, artista orafo esperta nell’antichissima tecnica della cera persa con cui realizza i suoi manufatti contemporanei, ispirati in questa collezione alle decorazioni e ai fregi del Palazzo dell’Archiginnasio.

Basta poi percorrere il celebre Portico del Pavaglione e, verso sinistra, un breve tratto delle centralissime via Rizzoli e via Ugo Bassi per trovarsi in un punto cruciale dell’antico impianto urbanistico della città d’epoca romana, l’incrocio tra le due principali arterie stradali dell’epoca, il Cardo e il Decumano, molto prossimo al luogo in cui si possono scoprire le tracce dell’antica Porta di Castello, in via Monte Grappa di fronte al civico 10/a. 

Proprio in questo punto, all’angolo tra le vie Monte Grappa e Oleari, si trova ArtiJungle, quinta tappa del nostro itinerario. In questo piccolo atelier, le ceramiche di Marcella Renna e i gioielli in foglia d’oro di Patrizia Villani di Accàpo Lab sono protagonisti di un mondo fatto di colori e di moderna originalità; qui, queste piccole opere di artigianato artistico dal design ironico e contemporaneo vengono ideate e realizzate secondo procedimenti antichi associati a tecniche moderne, di cui è sempre possibile cogliere dal vivo qualche fase operativa.

Tra strade principali e gli stretti vicoli del Quadrilatero – l’antico mercato di origine medievale – l’itinerario N-Uovo prosegue con la sesta tappa, l’immancabile visita a Piazza Santo Stefano, uno dei luoghi più suggestivi della città, con il complesso detto delle Sette Chiese, Palazzo Isolani e tutti gli altri splendidi edifici antichi che la incorniciano; al terzo piano di uno di questi palazzi storici si trova l’atelier dell’acquarellista Darya Tsaptsyna, che dalla vista mozzafiato di cui può godere, trae costante ispirazione per le sue opere. 

La settima tappa è quella che porta ad una bottega tradizionale, Artigianarte, che insieme alla vendita degli splendidi manufatti artigianali di stile classico o moderno, offre l’emozione unica di respirare il Medioevo dall’interno della costruzione più alta della città, la Torre degli Asinelli, nella porzione basale della quale si svolgono, oggi come allora, i commerci della città. 

Ultima ma non ultima, l’ottava tappa, dai Fratelli Broche, si raggiunge percorrendo via San Vitale dopo avere lasciato la piazza di Porta Ravegnana per arrivare a respirare l’atmosfera di questo luogo magico, un negozio di vintage e modernariato che associa la ricerca e rivendita di abbigliamento e accessori a un progetto di arti performative legato alla moda e al suo ruolo nel definire le identità sociali. 

Percorso ideato da:
Stefano Casaluce (Fratelli Broche, vintage & performing arts)
Paola Donatiello (Fare Ricerca Lab, mapping urbano e formazione alla valorizzazione degli spazi)
Francesca Girotti (RestauriAmo, restauro e arti visive)
Stefano Orpelli (Rilegatoria Orpelli)
Sara Paglia (sarapaglia.it)
Roberta Pisanu (Oreficeria artigianale in cera persa)
Marcella Renna (Ceramics and Graphics)
Darya Tsaptsyna (acquarellista – studio d’artista)
Patrizia Villani (Accàpo Lab, accessori moda e complementi d’arredo)

L'itinerario completo è disponibile sulla app LUME PlannER. Scaricala sul tuo dispositivo, seleziona Mappe Plurali Bologna e accedi al percorso. Buona visita!

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